Chi siamo

Osteria dei Fabbri

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La storia

Situata nel ghetto di Padova, sotto il suggestivo portico di via dei Fabbri e nel cortile di un'antica sinagoga, l'Osteria dei Fabbri vanta una storia antica che nasce dal modo di vivere e dalle abitudini secolari degli artigiani della città. Il ghetto, sede di una comunità ebraica, aveva tutti i tipi di attività utili ai commercianti, tra cui, naturalmente, i fabbri necessari per ferrare i cavalli che trasportavano le merci dal villaggio alla città. L'Osteria dei Fabbri era un luogo di incontro dove ci si poteva ristorare o semplicemente rilassare con un bicchiere di vino durante una dura giornata di lavoro.

Chi siamo

L'Osteria dei fabbri è il luogo ideale per qualsiasi incontro, dal pranzo di lavoro alla cena a due. I tavoli e i mobili in legno antico, che ricordano le cucine di un tempo, sono l'occasione perfetta per condividere un pasto con gli altri ospiti e per scoprire tutta la simpatia e il buon gusto dei padovani.

Specialità

I piatti, che raccontano la tradizione culinaria veneziana, si basano su ingredienti freschissimi selezionati con cura ogni giorno tra le prelibatezze del vicino mercato di Piazza delle Erbe e Piazza dei Frutti.

Siete qui.

La Taverna Fabbri offre una cantina ben fornita con un'ampia scelta di vini del Triveneto e una selezione di vini che garantisce una perfetta armonia tra il cibo e il vino.

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Quindi, cosa fare quando si ha un vino da degustare.

Osservate l'aspetto del vino nel bicchiere. L'illuminazione di un ristorante spesso non permette di apprezzare tutte le sfumature di colore, ma non è necessario. In questo gesto, è importante valutare se nel bicchiere c'è qualcosa che non dovrebbe essere presente nel vino. Ad esempio, il sedimento in un vino è spesso solo un'indicazione di un certo stile. Se non vi piace il sedimento, potete sempre chiedere al sommelier di decantare il vino. Ciò che sicuramente non dovrebbe essere presente nel vino è qualsiasi oggetto di grandi dimensioni che non abbia nulla a che fare con il vino (come pezzi di plastica o piccoli animali).

Poi fate roteare il vino nel bicchiere per un po', appoggiando la base del bicchiere sul tavolo. Questo aiuterà a rilasciare più rapidamente eventuali aromi indesiderati. Successivamente, portate il bicchiere al naso e annusate il vino. Poi bevete un sorso, concentrandovi sui sapori e sugli aromi che potreste trovare sgradevoli. Tra questi, l'odore di cartone bagnato, di carta o di cantina, un retrogusto di muffa o un vino che sembra completamente piatto.

Una semplice regola empirica: se il vino ha un odore fresco, fruttato (non entriamo ora nel merito di altri sapori) e banalmente "di vino" piuttosto che di aceto o di muffa, non c'è nulla di sbagliato. Non siete tenuti a valutare tannini, acidità e altri parametri in questa fase, lasciate tutto per dopo, per discuterne con l'azienda.

Oltre a questo, valutate la temperatura del vino. Se pensate che un vino bianco o spumante sia troppo caldo, potete sempre chiedere un secchiello di ghiaccio. Potete fare lo stesso con il vino rosso, a patto che vi sentiate a vostro agio nel berlo.